La “tecnica della dita” per eliminare lo stress

Il metodo permetterebbe anche alleviare i dolori

Ah, se ci fosse un modo per eliminare lo stress vivremmo tutti meglio, no? 

Oggi come oggi è quasi normale nervi a fior di pelle. A causa del lavoro, della famiglia o di entrambe le cose ci sembra magari di reggere sulle nostre spalle le sorti del mondo.

Il disagio è tipico soprattutto della società occidentale, mentre in quella orientale paiono passarsela piuttosto bene. 

In particolare, i giapponesi avrebbero il segreto della felicità. Scopriamo insieme qual è e in che maniera includerla nel quotidiano.  

Come eliminare le stress con l’uso delle mani

Mano sul muro

Per eliminare lo stress sarebbero sufficienti le… mani. Il metodo si basa su un concetto: ciascun dito rappresenta una differente emozione.

Il pollice corrisponde a stress e preoccupazione. È associato a problemi di pelle e di stomaco, nonché ai mal di testa.

L’indice, che simboleggia la paura, può riflettere fastidi muscolari e complicazioni sia alla vescica sia ai reni. 

Ramo di foglia verde mano

Il medio incarna rabbia, aggressività e stanchezza. Quindi, è fisicamente collegato alla cistifellea e al fegato, così come al dolore mestruale e all’emicrania. 

L’anulare materializza la tristezza e la sensazione di dubbio. Parallelamente viene proiettato su disturbi di stomaco e patologie respiratorie di vario genere.

Il mignolo esprime ansia, apatia, mancanza di energia. Inoltre, è connesso al cuore, all’intestino e alle ossa. 

Mano in primo piano

Ora ti starai forse chiedendo a cosa serve conoscere certi dettagli. In fondo, desideri giusto eliminare lo stress… 

Ebbene, la tecnica di scuola orientale indica che la pressione esercitata su ognuna delle dita ha effetti positivi. In sostanza, provoca un po’ di sollievo e contribuisce a eliminare lo stress.

Strettamente correlata allo shiatsu o digitopressione, per avere efficacia andrebbe mantenuta per almeno 30 secondi. Quindi, si suggerisce di riposare altri 30 secondi e di ripetere l’operazione. Per appurare se il sistema funziona o meno esiste un’unica via: sperimentare!

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