Tumore all’utero e menopausa: un sintomo da non sottovalutare

Tale condizione, a menopausa raggiunta, può indicare un tumore all'utero, perciò chiedi un consulto medico

La menopausa costituisce un grosso cambiamento per qualsiasi donna, in quanto ne sancisce la fine del ciclo mestruale. 

Proprio in questo periodo gli ormoni riproduttivi smettono di assolvere alla loro funzione e in tante avvertono una serie di sintomi, tra cui sbalzi emotivi, vampate di calore e seni doloranti. 

Tuttavia, una larga parte (intorno al 10 per cento) che ha ultimato il processo soffre di un disagio inaspettato. Come segnalano gli esperti, in casi del genere sarebbe opportuno recarsi presso una struttura specializzata, chiedendo una valutazione accurata.

Anche se rappresenta l’eventualità peggiore, può trattarsi di tumore all’utero. Il segnale d’allerta da non sottovalutare è il sanguinamento post menopausa. 

Il sintomo preoccupante in menopausa

Stagno

Se nel corso della menopausa hanno luogo dei sanguinamenti, occorre contattare il personale medico, poiché è un fenomeno atipico. La prevalenza delle donne entra in tale fase tra i 45 e i 55 anni, che viene solitamente “diagnosticata” una volta passati 12 mesi senza mestruazioni. 

Donna sola

Eppure, a detta della statunitense Cleveland Clinic, circa il 10 per cento delle donne sopra i 55 anni sperimenta sanguinamenti. Non un qualcosa di normale, perciò è essenziale recarsi presso un centro qualificato e sottoporsi a un accertamento. C’è il rischio che si tratti di tumore all’utero, la tipologia più comune di cancro riproduttivo. 

Sanguinamento non equivale necessariamente a cancro. Anzi, il più delle volte non ha natura cancerosa. Onde evitare di peggiorare la situazione, è comunque cruciale intervenire in tempo.

Utero

La Cleveland Clinic sostiene che la causa principale consiste nei polipi endometriali, non cancerosi, le quali si formano sul rivestimento dell’utero.

Un’altra possibile motivazione è il sanguinamento del post menopausa. O ancora un’ipotesi da considerare è l’iperplasia endometriale, dove il rivestimento dell’utero diventa spesso oltre la norma.

In alcuni casi, proprio l’ultima condizione rischia può generare lo sviluppo di cellule dalle dimensioni anomale, con conseguente cancro.

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