Parkinson: i primi sintomi a cui prestare attenzione

Gli indicatori da prendere in considerazione

Il Parkinson colpisce circa il 3 per mille della popolazione mondiale, e circa l’1 per cento degli Over 65. Smentendo il “luogo comune” secondo cui riguarda perlopiù gli anziani, gli ultimi studi scientifici dimostrano che l’età di esordio si è notevolmente abbassata.  

Per diagnosticare il Parkinson nella fase pre-sintomatica occorre prestare attenzione a disagi non specifici quali il deficit olfattivo, la depressione e, soprattutto, il disturbo comportamentale durante il sonno Rem. Difatti, circa 6 pazienti su 10 che ne soffrono sviluppano la malattia entro 10-12 anni. Per quanto riguarda i sintomi veri e propri, i principali comprendono tremore a riposo, instabilità posturale (perdita di equilibrio) e lentezza dei movimenti automatici. 

Parkinson: sintomi, strumenti e cure

Anziana

Iniziare il trattamento in una fase precoce o ancora meglio pre-sintomatica è fondamentale sia per tenere sotto controllo i sintomi che per rallentare il peggioramento del quadro clinico. Oggi sono in fase di sperimentazione dei farmaci che potrebbe modificarne il decorso. Sebbene una cura specifica non esista, il trattamento farmacologico, la chirurgia e la gestione multidisciplinare danno sollievo ai sintomi.

Dottore

Nel mentre, sono già disponibili esami strumentali che contribuiscono alla diagnosi clinica (tenendo presente l’albero genealogico del paziente) quali:

  • scintigrafia del miocardio
  • Pet cerebrale
  • Spect Datscan
  • risonanza magnetica nucleare ad alto campo 

I team di ricercatori stanno esaminando i possibili geni coinvolti nel Parkinson, distinguendoli tra forti – ovvero deterministici, che con molta probabilità potranno condurre allo sviluppo della malattia nel portatore – e deboli – cioè probabilistici, che espongono il soggetto a un maggior rischio, non alla certezza, di comparsa.

Microscopio

Nella seconda categoria esercitano un’influenza decisiva l’eventuale presenza di fattori ambientali, come la presenza di tossine esogene (metalli, pesticidi, prodotti chimici industriali) e lo stile di vita (alimentazione e fumo), che vanno ad aggiungersi alla genetica.

A proposito di prevenzione, si consiglia il consumo di peperoni, frutta e verdura. Purtroppo, al momento non esistono, invece, farmaci o sostanze adatte allo scopo.

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