Piante appassite dopo averle trapiantate? Attenzione a questi errori

Ti è capitato di trapiantare le piante con amore e cura, solo per vedere appassite poco dopo? Tranquilla, non sei l’unica! Capita spesso, anche ai giardinieri più esperti. Del resto, nessuno è infallibile, perciò i passi falsi sono da mettere in conto. E poi abbiamo una bella notizia da darti: la maggior parte delle volte, la causa è un errore banale, facilmente evitabile. Andiamo allora a vedere in cosa consiste.

Gli errori più frequenti causa di piante appassite

Il primo sbaglio consiste nel danneggiare le radici. Durante il rinvii, sii delicata. Se la specie ha un apparato radicale esteso o il terriccio risulta molto duro, ammorbidisci le zolle con un po’ d’acqua. Non tirare mai e poi mai per il fusto o le foglie, altrimenti corri il serio rischio di mandare in fumo ogni tuo sforzo, precedente e successivo. Separala dal vaso in modo delicate, mediante un coltello.

Occhio poi al terriccio: scegline uno adatto alle esigenze dell’esemplare, drenante e ricco di nutrienti. Lascia perderne uno esausto o con un pH troppo diverso da quello antecedente. Laddove tu ci riesca, opta in favore di una miscela simile a quella originaria, arricchita con perlite o sabbia grossolana. Privilegia vasi in terracotta, più traspirante, e accertati la presenza di fori di drenaggio.

La pianta appassisce subito dopo il trapianto? Una causa plausibile consiste nella carenza idrica o in problemi ad assorbire l’acqua. Innaffia abbondantemente qualche giorno prima di procedere col rinvaso, evitando i ristagni, causa di marciume radicale.

In seguito al trapianto, sposta il quanto in un luogo dove le condizioni di luce e le temperature siano simili alle precedenti, a scongiurare un carico di stress eccessivo. Non concimare per almeno due o tre settimane in seguito al trapianto. Dai tempo alla coltivazione di adattarsi al cambiamento e giusto allora spargi del fertilizzante, adeguato alle proprietà e alle caratteristiche specifiche.