Sono considerati un superfood, ricchi di vitamina e ottimi per il sistema digestivo: perché dovresti mangiarli
I fichi d’India, originari del Messico, sono un superfood ricco di fibre e nutrienti, apprezzati per i loro benefici sulla salute e la versatilità in cucina
I fichi d’India, frutti di un cactus tipico di diverse regioni del Sud Italia e del Mediterraneo, hanno origini che risalgono all’America centrale. Questi frutti, noti per la loro ricchezza in fibre, vitamine e minerali, rappresentano un alimento ideale per mantenere un corretto apporto nutrizionale, specialmente durante i mesi estivi.

Origini e diffusione del fico d’India
Nonostante il fico d’India sia emblematico delle regioni meridionali italiane, la sua pianta e il frutto non provengono originariamente dall’area mediterranea, né hanno a che fare con l’India, malgrado il nome possa suggerirlo. Questo frutto ha infatti le sue radici in Messico e, grazie alle esplorazioni spagnole, si è diffuso in Europa, in Africa e in alcune zone asiatiche. Cristoforo Colombo, durante i suoi viaggi nel Quattrocento, portò con sé i fichi d’India, credendo di trovarsi in India, e così venne adottato il nome attuale. Gli Aztechi, che già conoscevano il frutto, lo chiamavano “nopali”.
La pianta del fico d’India, scientificamente conosciuta come Opuntia ficus-indica, appartiene alla famiglia delle Cactaceae. Presenta foglie spesse e piatte, e i suoi fiori, di colori vivaci, si trasformano in frutti commestibili che si presentano a forma di bulbo, noti anche con il termine “tonni”. Questi frutti possono variare nel colore, passando dal giallo al rosso, creando affascinanti contrasti. A seconda del periodo di raccolta, la forma può cambiare, con frutti più rotondi considerati primizie e quelli allungati come tardivi. Il loro peso varia normalmente tra i 150 e i 400 grammi.
Composizione nutrizionale dei fichi d’India
Non si consumano solo i frutti del fico d’India, ma anche le pale e i petali dei fiori. Esaminando i valori nutrizionali relativi a 100 grammi di frutto, è importante notare che anche il frutto più piccolo supera i 150 grammi. La composizione include una notevole quantità di acqua, circa 83.2 grammi, e offre un apporto calorico relativamente basso, pari a 63 kcal. Altre componenti includono 0.8 grammi di proteine, 0.1 grammi di lipidi e 12 grammi di carboidrati, con un contenuto di fibre di 5 grammi. Inoltre, forniscono anche sodio, potassio, calcio, fosforo, ferro e vitamine C e A, rendendoli un alimento nutriente.
I benefici per la salute del fico d’India
Grazie alle loro proprietà, i fichi d’India sono spesso considerati un superfood. Nella tradizione medicina popolare messicana, la polpa e il succo di cactus vengono utilizzati per trattare vari disturbi, tra cui ferite cutanee, problemi digestivi e gonfiore addominale. La loro composizione nutrizionale è particolarmente interessante per l’alto contenuto di potassio, calcio e fosforo, oltre alla significativa presenza di vitamine C e A. Inoltre, grazie all’elevato apporto di fibre, i fichi d’India possono essere utili per migliorare la digestione e mantenere un corretto equilibrio calorico.
Precauzioni e controindicazioni
Sebbene i fichi d’India siano generalmente considerati sicuri per il consumo, alcune persone potrebbero sperimentare reazioni avverse come nausea o lieve diarrea. Un consumo eccessivo può comportare rischi di blocco intestinale. È importante prestare attenzione ai livelli di zucchero nel sangue, poiché questi frutti possono abbassare la glicemia, risultando potenzialmente problematici per chi soffre di diabete o ipoglicemia, soprattutto se stanno già assumendo farmaci per controllare la glicemia.

Modalità di consumo del fico d’India
Per gustare i fichi d’India, è fondamentale seguire alcune accortezze. Innanzitutto, è necessario raccoglierli e sbucciarli, un’operazione che può risultare complicata a causa delle spine presenti sulla loro superficie. Si consiglia di indossare guanti e di lavare i frutti sotto acqua corrente per rimuovere le spine in modo efficace. Dopo aver inciso la buccia longitudinalmente e rimosso le estremità, i fichi possono essere tagliati a fette e consumati freschi. Possono essere utilizzati anche in macedonie, marmellate o succhi di frutta e si abbinano bene a piatti di carne, offrendo così versatilità in cucina.