Un dolore continuo anche nei movimenti più semplici: cos’è la rizoartrosi e come si cura
La rizoartrosi è una malattia cronica che colpisce l'articolazione alla base del pollice, causando dolore e limitazione nei movimenti, con trattamenti conservativi efficaci fino a interventi chirurgici in casi avanzati
La rizoartrosi rappresenta una condizione cronica che si manifesta con maggiore frequenza nelle donne. Questa malattia è caratterizzata da infiammazione all’articolazione situata alla base del pollice, che limita notevolmente le sue funzioni quotidiane, causando dolore anche nei movimenti più semplici. Nelle fasi avanzate della patologia, è possibile che si renda necessario un intervento chirurgico. Tuttavia, nei casi meno gravi, si può ricorrere a trattamenti conservativi, quali tutori, impacchi di ghiaccio e farmaci per alleviare i sintomi e contenere l’infiammazione.

Definizione e caratteristiche della rizoartrosi
La rizoartrosi è una forma di artrosi specifica che colpisce il pollice, in particolare l’articolazione trapezio-metacarpale. Questo disturbo comporta una progressiva degenerazione della cartilagine che consente il movimento del pollice, compromettendo così la funzionalità di questo importante dito. Spesso, la malattia si presenta in forma bilaterale, colpendo entrambi i pollici e rendendo difficile l’uso della mano. La rizoartrosi è una condizione cronica, che tende a peggiorare nel tempo e colpisce soprattutto le donne, con studi che indicano che circa il 70% delle donne oltre i 45 anni ne soffre. La patologia si manifesta con un dolore costante che può rendere anche le attività quotidiane molto complicate.
Fattori scatenanti della patologia
La rizoartrosi non è causata da un singolo fattore, ma piuttosto da una serie di condizioni che interagiscono tra loro. Il continuo attrito tra il trapezio e il primo metacarpo contribuisce all’assottigliamento della cartilagine nell’articolazione trapezio-metacarpale. L’anzianità, una predisposizione genetica e il sesso femminile sono ulteriori fattori che possono aumentare il rischio di sviluppare questa condizione. Statistiche indicano una prevalenza maggiore di rizoartrosi nelle donne rispetto agli uomini, evidenziando come la predisposizione biologica giochi un ruolo significativo in questo contesto. È importante considerare anche l’impatto di eventuali traumi o microtraumi ripetuti che possono contribuire alla progressione della malattia.
Manifestazioni cliniche
La rizoartrosi si può manifestare in forma monolaterale, colpendo un solo pollice, oppure bilaterale, interessando entrambi. Il sintomo principale è il dolore localizzato alla base del pollice. Nelle fasi iniziali, il dolore può manifestarsi solo durante specifici movimenti o attività manuali. Con il progredire della malattia, il dolore diventa costante e può persistere anche durante il riposo, inclusa la notte. Altri sintomi associati alla rizoartrosi includono gonfiore, indolenzimento, suoni anomali durante il movimento e rigidità, che rendono difficoltosa la mobilità del pollice e, di conseguenza, il suo utilizzo. Queste manifestazioni possono influenzare significativamente la qualità della vita di chi ne è affetto, limitando le capacità di svolgere attività quotidiane.
Modalità di diagnosi
La diagnosi della rizoartrosi avviene attraverso una combinazione di osservazione clinica e anamnesi. È fondamentale che il paziente descriva i sintomi al medico, il quale procederà con un esame obiettivo. La raccolta di informazioni riguardanti la storia clinica e familiare del paziente è essenziale per una corretta valutazione. In molti casi, vengono utilizzati raggi X per confermare la presenza di infiammazione e degenerazione della cartilagine. Questo esame radiologico è cruciale per escludere altre patologie e per valutare il grado di avanzamento della malattia, aiutando il medico a definire il miglior approccio terapeutico.
Opzioni terapeutiche disponibili
I trattamenti per la rizoartrosi variano a seconda della gravità della condizione. Nella maggior parte dei casi, viene adottato un approccio conservativo, mirato alla gestione dei sintomi e alla riduzione dell’infiammazione. L’uso di tutori statici è comune e serve a mantenere l’articolazione a riposo, alleviando il dolore. Questi tutori, generalmente, sono progettati per non limitare completamente il movimento delle dita, permettendo un certo grado di funzionalità nella vita quotidiana. Inoltre, l’applicazione di impacchi di ghiaccio può essere efficace nel ridurre l’infiammazione, e l’assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei, come l’ibuprofene, può contribuire ad alleviare il dolore.

La fisioterapia, attraverso esercizi di allungamento e rinforzo, rappresenta un ulteriore strumento utile per migliorare la funzionalità della mano e del pollice. In casi avanzati, può essere necessario ricorrere a interventi chirurgici, che possono variare dalla sostituzione parziale dell’articolazione all’allineamento delle porzioni ossee interessate. La scelta dell’intervento dipende dalla valutazione clinica del chirurgo e dalla gravità del danno articolare.