I benefici del verbasco per la salute

Gli effetti positivi del verbasco sulla salute

Il verbasco viene spesso visto di cattivo da chi sostiene di avere il pollice verde. Addirittura, qualcuno la definisce una seccatura, in quanto troppo ingombrante, sicché supera i 30 cm di altezza durante il secondo anno.

I veri esperti, tuttavia, raccontano un’altra realtà, ben più lusinghiera. Uno dei meriti è quello di ravvivare il suolo, qualora abbia perso, in tutto o in parte, la sua produttività. Inoltre, giova all’organismo umano, sotto vari aspetti, di cui andremo a parlare nel prosieguo.

Verbasco: perché e come fa bene

Verbascum

Lo sviluppo del verbasco giunge al termine dopo due anni dal momento in cui è stato piantato nel terreno. Nel corso del primo anno nascono le radici e le foglie, mentre nel secondo spuntano i fiori. La tipologia è in grado di assorbire i minerali, ma anche i metalli pesanti. Ecco perché non va fatta crescere nelle zone potenzialmente pericolose, onde evitare di pagarla a caro prezzo sul piano della salute.

Foglie di verbasco

I medici ne raccomandano il consumo, sotto diversa forma. Ad esempio, nel caso di donne e bambini affetti da herpes simplex, il tè al verbasco dà dei notevoli benefici, permettendo di affrontarlo con successo.

Primo piano verbasco

Da secoli gli erboristi lo definiscono un eccellente rimedio contro la tosse. Contribuisce a liberare le vie respiratorie, senza effetti controindicativi. Tanto risulta delicato da andar bene anche per i soggetti più fragili, quali bambini, anziani e persone affette da disturbi tipo l’asma.

Stando a una vecchia tesi, sarebbe altresì di aiuto nella lotta alla dipendenza dal fumo. A onor del vero, però, mancano degli studi scientifici che lo attestino.

Il potenziale del verbasco è noto da tempo, anche per quanto riguarda i dolori reumatici, così come favorisce:

  • la regolare circolazione del sangue;
  • il trattamento dell’incontinenza urinaria;
  • la guarigione dal mal d’orecchi.

Prima di consumare il verbasco ti invitiamo, comunque, a consultare il tuo medico di fiducia.

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