I benefici e come coltivare la pianta dei cantanti

Le qualità medicinali della pianta dei cantanti sono rinomate da secoli

Il nome scientifico è erisimo o Sisymbrium officinale, nel gergo quotidiano, tuttavia, viene solitamente chiamata pianta dei cantanti. Da secoli sono note le sue proprietà curative, efficaci nel trattare varie disturbi, compresi i sintomi dell’influenza, tipica in inverno. Il soprannome affibbiato deriva dalle antiche modalità d’uso.

Tutto quello che c’è da sapere sull’erisimo, la pianta dei cantanti

Erisimo

Secoli fa la assumevano, infatti, già i cantanti e gli oratori, per mantenere la loro voce in buono stato. Oggi capita spesso di trovarla nei giardini, specialmente se curati dai fini intenditori. Ciò poiché è una specie diffusa tanto in America quanto in Europa.

Andiamo, innanzitutto, a scoprirle le modalità d’uso e i benefici correlati: in base al disturbo cambia il procedimento raccomandato dagli esperti. In seconda battuta vedremo le buone pratiche da porre in atto nel processo di coltivazione, dai fertilizzanti al clima naturale.

Sisymbrium officinale

La pianta dei cantanti è una ricca fonte di tannini, flavonoidi, steroli e cumarine. Proprio le sostanze contenute fanno sì che sia un fantastico alleato contro la tosse, liberando le vie respiratorie dal muco. A tal riguardo, si lascia preferire sotto forma di erba secca, da mettere nella dose di un cucchiaio in un preparato caldo, da bere tra le due e le tre volte al giorno. Dopo aver tenuto in infusione per qualche minuto, va filtrata.

Coltivazione pianta dei cantanti

In caso di cavità orale infiammata conviene optare per la tintura madre. Comunque, a scanso di equivoci, quelle appena indicate sono delle linee guida. È sempre parlarne direttamente con un medico, in possesso delle competenze e degli strumenti adeguati a prescrivere un corretto ciclo di cure.

La coltivazione della pianta dei cantanti può avvenire sia in giardino sia in vaso. Resiste a varie condizioni climatiche, anche particolarmente rigide, persino 15 gradi sottozero. A ogni modo, il consiglio è di metterla in un luogo soleggiato, accompagnata da un buon fertilizzante organico. L’annaffiatura va eseguita regolarmente, almeno due volte al mese se in vaso.

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