Sai che cos’è il blobfish? Non è brutto come tutti pensano: quello che dovresti sapere
Che è questo? Beh, qualcuno lo ha definito l'"animale più brutto del mondo". Ma c'è chi sostiene che il blobfish non sia poi così male...
Considerando che quello che vedete in foto è stato ribattezzato come “l’animale più brutto di sempre”, beh, come dargli torto? Effettivamente non è che sia una gran bellezza. Quello che vedete in foto è un animale vero e proprio, un blobfish (lo sappiamo, assomiglia un po’ alla strega de Il Castello Errante di Howl, Miyazaki perdonaci, ma non è che ti sei ispirato al blobfish per il suo character design?).
Le particolari peculiarità del blobfish
Oggettivamente parlando, non si tratta di fare del blobfish-shaming: il blobfish è veramente brutto. E non aiuta neanche il fatto che il suo nome scientifico sia Psychrolutes marcidus (il nome, un programma) e che nel 2013 sia diventato la mascotte della Ugly Animal Preservation Society.
C’è però chi prova a difendere questo pesce abissale. Effettivamente, visto il suo areale di diffusione, ci rendiamo conto che ha fatto del suo meglio per adattarsi e sopravvivere. Il blobfish, infatti, vive nelle profondità dell’Oceano Pacifico, soprattutto lungo le coste dell’Australia e della Nuova Zelanda.
Lo troviamo fino a 1.200 metri di profondità, una zona dove la pressione è 120 volte più alta rispetto a quella atmosferica. Con pressioni del genere, il blobfish è riuscito a sopravvivere grazie al corpo praticamente gelatinoso che ha una densità un po’ minore rispetto all’acqua. Questo fa sì che possa limitarsi a galleggiare sopra i fondali, senza nuotare. Un po’ come fanno le meduse, insomma.
Un corpo più affusolato, muscoloso e solido gli avrebbe forse donato un aspetto più gradevole, ma con queste pressioni gli avrebbe impedito di muoversi e di riuscire così a nutrirsi di invertebrati marini e crostacei di piccole dimensioni. Ma c’è un altro aspetto della vicenda da considerare.
La foto in apertura è quella che assume il blobfish quando arriva in superficie. L’aspetto “squagliato”, passateci il termine, dipende dalla veloce decompressione che causa un vero e proprio collasso del suo corpo gelatinoso. E questo collasso dà al pesce l’aspetto di un volto sfatto e depresso.
Quando si trova nelle profondità oceaniche, invece, ha un aspetto più organizzato e meno “squagliato”, assomigliando ai tanti altri pesci abissali. Intendiamoci: non che sia bellissimo anche in queste vesti, ma un pochino di più rispetto a quando arriva velocemente in superficie sì.